Giochi Sospesi

Questa scultura riproduce e reinterpreta il gioco Mondo, conosciuto da tutti noi e giocato in tutti i continenti fin dall’antichità. Da quei tempi ad oggi ha percorso tutte le strade della terra, il suo schema viene ancora tracciato con gessetti o bastoncini là dove c’è un bambino. Il suo significato più profondo ed iniziatico mi ha dato lo spunto per una riflessione sulla condizione dell’infanzia agli inizi del ‘900. Come tutti sappiamo avendo giocato almeno una volta nella nostra infanzia a questo gioco, si salta di casella in casella, in equilibrio su di una gamba sola. L’ho interpretato come il simbolo di un’infanzia precaria, in equilibrio tra la fame e il lavoro della terra, tra la promessa di un futuro possibile e gli effetti di una crescente industrializzazione. Per i giovanissimi operai dello stabilimento di filatura e tessitura Gioachino Zopfi, in Ranica, agli inizi del 900, questo voleva dire sospendere presto l’età dei giochi, vedere minacciata la già precaria salute da un lavoro duro e pericoloso, in ambienti malsani. Ho immaginato questo bambino di circa 10 anni che lancia il suo sasso nella casella 3 e comincia il suo percorso. Una regola di questo gioco dice che quando si perde l’equilibrio o si mette il piede sulla riga, come lui ha fatto alla casella 4 e 6, bisogna ricominciare da capo. Per lui ha voluto dire saltare dall’infanzia al mondo del lavoro. I licci posizionati di fronte alla casella 6, recuperati presso i magazzini dell’attuale tessitura in Ranica, sono quelli usati usati dagli operai della Zopfi fino al 1983 e servivano loro per imparare il lavoro ai telai. Il pezzo di tela impresso nella casella 8 ci ricorda che il lavoro impegnava gli operai, bambini compresi, fino a 13 ore al giorno. Sovente incidenti più o meno gravi colpivano questi bambini (come possiamo leggere nella casella che riproduce un documento dall’Archivio di Ranica e riporta il timbro della ditta: Gioachino Zopfi, fabbrica in Bergamo, Agosto 1899. "Piazzoli Michele d’anni 12, operaio addetto alla filatura Giò Zopfi in Ranica, ha riportato accidentalmente una ferita da punta alla pianta del piede sinistro, nel giorno 9 Agosto. Per la guarigione di detta lesione occorreranno circa 10 giorni. Per il medico Gandolfi... segue firma") Anche se questa realtà pare a noi ormai lontana, in molti paesi del mondo i bambini sono ancora oggi costretti dagli adulti o dalla necessità a sospendere i giochi. Nella casella 9 sono rappresentati i continenti: dove il colore è più intenso, più alta è la percentuale ancora attuale di lavoro minorile. L’impronta del piede che si tinge di un colore sanguinante, lo schema stesso del gioco disegnato ricordando una croce, rappresentano un’infanzia e spensieratezza spente e mortificate. Nell’ultima casella si intravede appena, si intuisce, una scritta... cielo... È il simbolo di un cielo e di una serenità che a fatica si riesce a leggere nel destino di molti bambini nel mondo, ancora oggi per molti di loro non è concesso di raggiungere di salto in salto, di fatica in fatica, quella casella alla quale tutti aspiriamo fin dalla nascita: un sereno e possibile cielo.