Domenico Montalto

L'arte di Nives Marcassoli, 52enne scultrice di Pavia dalle origini bergamasche, è una mirabile sintesi di forma, luce, colore. Nei suoi meravigliosi lavori - foggiati nel vetro attraverso una sapiente alchimia e progettualità di calore e di raffreddamento - vediamo rivivere con idee e soluzioni nuove la grande, millenaria tradizione vitrea italiana.
Le opere recenti della Marcassoli sono esposte fino al30 maggio a Milano nella mostra personale dal titolo "Di fuoco e d'acqua" (Galleria 9 Colonne/Spe, Via Tadino 30), organizzata dalla storica rivista D'Ars diretta da Grazia Chiesa, sempre attenta nel valorizzare i talenti dell'arte contemporanea tramite un rigoroso vaglio valoriale. AvvicinataSI al materiale vetro negli anni '90, la Marcassoli si conferma qui artista sensibile e colta, duttile nell'affrontare la sperimentazione. 
I suoi manufatti si presentano come stratificazionj, morfologie arcane e suggestive, nuvole prêt-à-porter, scrigni di sostanza cristallizzata, trasparente, che evoca profondità marine inglobando bolle d'aria, segni e disegni, sfumature, riflessi, crome e grafie, materie varie, memorie ed echi di vita, sensazioni, come una pittura imprigionata nella massa vetrosa, in un prezioso tonalismo fatto di blu profondi, di azzurri eterei, di rosa delicati, di grigi perlacei, e ancora di gialli e di rossi evanescenti. Un mondo liquido, o meglio fluido, rappreso in forme e formazioni che imprigionano frammenti di figurazione, specialmente mani e nudi di donna.
La confidenza con l'elemento vetro (che ha consentito a Nives di realizzare fra il 2000 e il 2007 oltre 100mq di bellissime vetrate per la chiesa del SS. Crocifisso a Pavia), trova in piccoli capolavori quali Silk, Dialogo, Vibrazioni, Vita (2011) «effetti speciali» che vanno oltre il virtuosismo tecnico per documentare invece una poetica, una visionarietà, capace dI riversare nella massa traslucida -attraverso il calor bianco e il gesto esatto, abbinando procedimenti di fusione e di fornace - immagini e suggerimenti iconici.
La Marcassoli si avvale di un complesso e personalissimo artificio di disegno, vetrofusione, colatura da crogiolo e casting in stampo per restituirci microcosmi di sogno e di levità, lasciando alla fiamma e anche alla casualità, controllate con maestria, di plasmare il risultato finale in un variare tattile delle superfici, che risultano ora morbide e lisce, ora aspre e frastagliate.

Domenico Montalto
Maggio 2011